Castello Arechi: un potenziale poco sfruttato
- Boss
- 12 gen 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Pedalare fin sopra il Castello Arechi è sempre stata un delle mie frequenti uscite da ragazzo. Una salita diritta e continua da abbascio via Irno fino all'uscita Salerno Centro dell'A3, prima di affrontare i primi tornanti della salita per Croce.
I bizantini, che posarono la prima pietra della fortezza, scelesero un punto strategico, da dove è possibile controllare tutta la città, il golfo e l'inzio della Costiera; anche per me è sempre stata una meta strategica per mostrare ad amici, e soprattutto amiche in visita, le bellezze di Salerno.
Durante queste ultime vacanze natalizie sono stato trascinato da alcuni amici nell'ennesima visita ad uno dei monumenti simbolo della mia città. Il panorama da là sopra è come sempre stupendo ed incantevole e vale il viaggio per arrivarci con qualsiasi mezzo, mentre il sito museale lascia un po' a desiderare.


Da un punto di vista storico archeologico il castello ha diverse cose interessanti da mostrare, visto che dalla sua prima costruzione nel VI sec. d.C., tutti i successivi proprietari vi hanno apportato modifiche, aggiungendo opere e locali o cambiandone l'uso: una visita potrebbe essere un buon modo per ripercorrere le tappe della storia locale. Un'esperienza di questo tipo è però preclusa al malcapitato turista che paga i 4€ di ingresso al sito archeologico. Non ci sono app di guida, come uso e consuetuine ormai in molti musei, nè audioguide, ma neanche una semplice mappa o depliant cartaceo oppure dei tabelloni informativi; a passeggiare tra i ruderi si può godere della vista, spettacolare ed unica quanto si vuole, ma gratis.

Da parte della società che gestisce il castello non c'è nessun valore aggiunto, le energie vengono spese sono per organizzare cene e convegni. Per una città che si dichiara turistica ed europea, è troppa grazia chiedere un minimo di servizi per il suo principale castello?
O deve solo fare da sfondo alle artistiche (sic) luci di Natale?


Ciò che invece non delude mai, è l'aspetto naturalistico, per cui vi suggeriamo di sparagnare i soldi del biglietto e camminare per uno dei due sentieri che partono dal Castello. O quello a valle che lo raggiunge partendo dal centro storico di Salerno o quello a monte che risale fino alla torre di avvistamento longobarda chiamata la Bastiglia.
Si tratta in entrambi i casi di percorsi facili, brevi ed adatti anche a bambini con gradoni scavati sul fianco della collina ed attraversano la fitta pineta del colle Bonadies.


E magari puoi veder spuntare a terra tra gli aghi di pino dei coloratissimi bucaneve.
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