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Milano cambia giro. Per davvero

Ieri, 31 maggio si sarebbe dovuta svolgere a Milano l’ultima tappa del Giro d’Italia 2020, che è stato rinviato ad ottobre a causa del Covid. Alcune associazioni hanno pensato bene di sostituire la corsa in rosa con una corsa con la rosa. I milanesi sono stati invitati ad andare in giro per la città con biciclette addobbate, appunto, con una rosa, vera o di carta, ed a ritrovarsi nel pomeriggio in piazza del Duomo, per un flash mob conclusivo. Obiettivo dell’evento, inoltrare alcune richieste concrete a sostegno della ciclabilità, elencate qui.


Ho, quindi ritagliato delle rose di carta con i miei marmocchi e le abbiamo messe sulle nostre bici per un giro in centro prima di partecipare all'evento.

E’ stato il primo evento “pubblico” a cui ho preso parte dall'inizio della pandemia. Ovviamente tutto era predisposto secondo regola: ad ogni ciclista iscritto era stata assegnato un posto, contrassegnato semplicemente con un piatto di carta poggiato a terra. E’ stato molto strano provare a fare due chiacchiere a distanza e con le mascherine, però oggi non ci sono alternative ed almeno con questi accorgimenti si è potuto portare in piazza e condividere, la necessità e la voglia di favorire l’uso della bicicletta.


La piazza non era pienissima, centinaia di persone, dove in tempi normali si radunano in migliaia, d'altronde era necessario iscriversi ed era stato fissato un numero massimo, proprio per evitare assembramenti e, vista la situazione attuale, anche senza fissare un limite di presenze non ci sarebbe stata un’adesione massiccia. Il risultato è stato che all'evento c’erano i soliti noti, sempre presenti quando si parla di bici ed ambiente, sono state 70 le associazioni che hanno partecipato all'iniziativa con le loro bandiere e magliette.



In pratica non è stata piazza del Duomo ad essere piena di biciclette, ma tutta Milano. Sulle ciclabili, sulle strade, nei parchi non ne se ne erano mai viste così tante e poco importa che fossero sprovviste di rose. Meglio così: è un segno che usare la bicicletta sta diventando un’abitudine quotidiana per gli spostamenti in città e non una moda temporanea attratta dal Giro d’Italia (quello vero) o da un qualsiasi altro grande evento. Forse qualcosa sta cambiando davvero, non avremmo mai immaginato che ci fossero file lunghissime davanti alle ciclofficine, che diventasse impossibile acquistare una bicicletta nuova a causa dell'eccessiva domanda, che pedalando in strada, sulle ciclabili, ai semafori ed agli incroci ci si dovesse guardare non solo dalle automobili, ma anche dal traffico delle altre biciclette, che sta diventando significativo.

Certo, ancora in tanti vedono la bicicletta come un pericolo per le nostre strade o chi ne cavalca il dissenso per convenienza politica (ne ho parlato qui), ma forse questa è la volta buona che Milano cambia giro, per davvero.



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